MISSIONE
E' più facile essere bravi genitori o nonni che diventare buoni antenati perchè si tratta di prendersi cura di persone che non conosceremo mai: la Social Sustainability Week nasce per costruire una comunità di pensiero e di pratica tra leadership visionarie e organizzazioni impegnate nella sostenibilità sociale. Una settimana ogni anno per fare network e cambiare le regole del gioco, usando il fattore "S" come strategia. Non a caso, l’Agenda ONU 2030 dedica più di metà dei suoi 17 obiettivi alla sostenibilità sociale, che di fatto mira a promuovere società ampie in cui ogni individuo possa prosperare, indipendentemente dal suo background, dalla sua identità o dalle circostanze e comprende un’ampia gamma di questioni interconnesse, tra cui, ma non solo, i diritti umani, la giustizia sociale, la parità di genere, la diversità intesa come insieme di talenti e la salute mentale.
Un insieme di ricchissimi talenti unici
Secondo il Census Bureau americano, entro il 2045 non avrà più senso parlare di minoranze, perché la società cui andiamo incontro sarà talmente complessa da non avere più una maggioranza così come la intendiamo oggi, bensì un insieme ricchissimo talenti unici. Miliardi di dollari l’anno vengono spesi in USA per insegnare ai dipendenti e alle dipendenti come riconoscere e mettere in discussione i loro pregiudizi. E’ un budget che serve ad attirare giovani e creare team compatti. Il 60% dei brand considera la valorizzazione dell’unicità come obiettivo principale e il 70% si impegna attivamente sull’integrazione di queste unicità. Numeri enormi che non parlano di una lotta contro qualcosa. Al contrario, parlano di una corsa verso un mondo nuovo. Le possibilità di sviluppo sono grandi quanto i numeri: riconoscere e affrontare queste sfide non è solo un imperativo etico, ma anche una necessità strategica per le organizzazioni che operano nell’attuale panorama globale complesso e interconnesso.